“L’interiorità è imprendibile come il tempo che la abita. Inesauribile come l’immaginazione che la alimenta.” (Antonio Prete, Il cielo nascosto)
Monica Pirone corre senza sosta. In un frangente di vita ha scoperto, con viaggio faticoso, un’intimità di cielo e procede veloce per conquistarla nel dirompente silenzio. Risveglia con gesti decisi memorie, storie personali e collettive e intraprende una strada incerta, indagando immagini di se stessa, riconoscendo confini, limiti di condizioni e orizzonti dell’essere. Immersa in una dimensione specifica, dissolve sentimenti di esistenze e connotati di riconoscimento in un percorso ancorato nell’invisibile, dove il corpo si muove e si orienta nella sua fragilità .
A passi e con diversi strumenti del pensiero, indaga quell’apparire contraddittorio di un esterno e di un interno: un esterno che si mostra come il massimamente interiore, e un interno che sembra completamente esposto alla perfetta superficialità del visibile e del tangibile. Attraversando stati di inquietudine, mediante la parola, la poesia, il segno, porta alla luce vicende che appartengono ad ognuno, e la sua personale prospettiva diventa il terzo occhio dello spettatore che forzatamente non può evitare l’evidente e il contingente.
Le narrazioni di Monica Pirone nascono dalle radici di uno stare intimo e familiare, ma immediatamente volgono verso ambiti sociali e comunitari; permangono in superfici di accadimenti profondamente intrisi di quell’attualitĂ vissuta giornalmente come donna e artista. Non paga di ogni progetto concluso, del quale vagheggiano ancora interrogativi e dubbi, ne inizia uno nuovo nell’ansia della ricerca e nella volontĂ di sperimentare elementi e forme che si tramutano in colore, stratificazioni, concrezioni corporee, imprendibili visioni, affermazioni di identitĂ e possibilitĂ . Oltre il vedere, l’artista conduce tutti i sensi attraverso un’esperienza in continua mutazione: prendere vita e catturare luce di ciò che è assente.Â
Fare anima. Make soul
Monica Pirone
Bordeaux 2020