Di quella
naturalezza.
Il tremore
le scarpe
e poi quella carezza.
Mi racconti la sera
davanti al bicchiere.
Di quella
naturalezza
dell’amore.
Che non sento bene
il sapore.
E poi il libro
e gli occhi
e placido il giorno.
Lo teniamo
abbracciato
piccolo
informe.
Stiamo.
In pelli diafane
segreti consigli
avanzi di notte
bruciati di lune.