Testi critici

Menage a trois: una triade pericolosa

“Penso che lo spettatore sia una figura così fondamentale che senza di esso, e il suo sguardo, l’opera non esisterebbe.” (Alberto Garutti da “Per Alberto Garutti non c’è arte senza pubblico. E viceversa” di Valeria Tassinari, Il Giornale dell’Arte, 24 marzo 2023)

Artista, opera, pubblico: un trinomio di cui si è tornato ampiamente a discutere e che assume, in questo momento storico, connotati inediti. Tre definizioni, prima tassonomiche ed immutabili, sono divenute sfrangiate e intercambiabili. L’arte non va costruita, non va inventata, l’arte esiste già – afferma Marcel Duchamp – e i suoi ready made confermano l’annullamento dell’opera in quanto tale, la sparizione della figura dell’artista, non più l’eletto ma persona come ogni altra, l’indifferenza per l’estetica dell’opera stessa, semplice oggetto della realtà quotidiana decontestualizzato ed inserito nel sistema di fruizione e contemplazione. 

Negli anni ’60 i saggi Opera aperta di Umberto Eco e La morte dell’autore di Roland Barthes evidenziano come quegli aspetti incompleti, voluti e cercati, o indeterminati di un’opera diano spazio ad un’interpretazione non più passiva. Il pubblico diventa così co-creatore dell’opera: la morte dell’autore coincide con la nascita del lettore. Tuttavia, già con Friedrich Schiller, alla fine del ‘700, l’arte non riguardava più solamente l’ambito del bello ma il luogo della costruzione del soggetto. Come afferma, infatti, Emanuele Coccia nel libro “Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità”, per oltre un secolo la letteratura e le arti visive hanno avuto il compito di inventare e rendere visibile la struttura del nostro io affinché potessimo fare l’esperienza che trascende la nostra personalità. Attualmente, e da circa venti anni ormai, il processo di definizione e modificazione del soggetto, che era proprio delle arti, è stato assunto da altre forme, che lo stesso Coccia definisce più ibride e sporche, ma anche più universali e radicali. L’avvento dei social media ha generato, dunque, una sorta di romanzo collettivo a cielo aperto in cui tutti sono al tempo stesso autori, personaggi e lettori. 

La coincidenza tra arte e vita, desiderata e auspicata dalle avanguardie, oggi giunge, in questa realtà ampliata, alla sua manifestazione più elevata: in questo sistema anche il valore della critica d’arte viene messa in discussione e le pratiche artistiche diventano atti collettivi di esistenza che portano non più solo alla conoscenza dell’io ma all’esperienza al di fuori di esso. L’io si moltiplica in maniera virale ed ognuno di noi può dare vita ad un anima-mondo collettiva di cui siamo tutti sceneggiatori e personaggi. 

La scelta di chiamare artisti a presentare una propria opera nel tempo limitato di 12 minuti e dialogarne con il pubblico presente, all’interno del progetto Menage a trois per la quarta edizione di Artinfila curata da Rosella De Salvia e Fabio Gasparri, è la trasposizione del sistema planetario di esperienze soggettive e comunitarie dal mondo virtuale a quello reale, dove tuttavia non esiste più la differenziazione dei due ambiti, in quanto vita reale e narrazione di essa sono ormai indistinguibili. In fila, come in una galleria fugace di immagini, l’artista svela il non detto, l’insondato dell’anima, dichiarandone l’apparente semplicità letteraria in un ambiente domestico e protetto. 

Lo spettacolo a cui ho assistito è paragonabile ad un’opera architettonica di Renzo Piano o meglio alla comunicazione che l’architetto fa di essa: nonostante le sue opere siano tecnologicamente avanzate, esse appaiono appartenenti ad un panorama tranquillizzante che rimanda all’immagine del fatto a mano, tipica delle botteghe artigianali del medioevo e del rinascimento. Le opere di Piano sono una visione, quella che noi tutti ci aspettiamo, che ci acquieta della nostra realtà. E forse è proprio questo che, alcune volte, fa l’arte. 

Testo per catalogo
Menage a trois
Quarta edizione di Artinfila
A cura di Rosella De Salvia e Fabio Gasparri
A cura di Proloco San Lorenzo
Rome Art Week 2023
Immagine: @Proloco San Lorenzo


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