Testi critici

Sun deck – Ponte scoperto

“Cercai di decifrare me stesso, ma la trama nascosta è più forte di quella visibile” (Eraclito di Efeso)

Serve pensare ancora? Questa è stata la domanda che filosofi e scienziati si sono posti durante la IV edizione del Festival del Pensare 2018. Pensare serve ancora – afferma lo psichiatra e psicoanalista Marco Francesconi â€“ ma occorre pensare bene: non un pensiero stereotipato, circolare su se stesso, ma un pensiero che vada alla ricerca non tanto dell’intelletto e della razionalitĂ  ma della ragionevolezza che assume la responsabilitĂ  di quello che è e può essere il proprio percorso. Un pensiero pendolare, come lo definisce Francesca Rigotti, un pensiero che oscilla fra un estremo e l’altro, avanza e poi ritorna arricchendosi ad ogni passaggio, si incarna nella propria tradizione ed esperienza, e successivamente entra nel nuovo e nell’ignoto, per ritornare ancora nel consueto. 

In questa condizione di pensiero pendolare e viaggiante, le ultime frontiere della psichiatria e della psicoanalisi hanno messo in evidenza come noi, alla nascita, non siamo dei buchi neri iniziali e ipercompatti e il nostro cervello non segua una progressione di crescita. Siamo elementi nebulosi, sistemi gassosi e diffusi che cercano il compattamento e tendono alla condensazione della psiche: ognuno di noi intraprende un viaggio dalla nascita fino alla morte, al fine di trovare e sperimentare quelle modalitĂ  che permettano una riunificazione del sè. 

Gli strumenti che utilizziamo sono vari e diversi: il dolore, ad esempio, compatta e denota una percezione attiva del proprio io; la ripetizione continuativa di gesti e parole, il nostro sistema di abitudini confina la nebulosa della nostra mente all’interno di recinti che strutturano e ridefiniscono. La condizione autistica non è, dunque, una condizione fisiologica primigenia ma è uno stato che conserva le tracce profonde di questa origine diffusiva del nostro essere, non riuscendo efficacemente a trovare le procedure di condensazione e compattamento del pensiero. 

Sun deck nasce da un viaggio, da una ricerca di prossimitĂ , di percezioni, di esperienze, di strumenti: è un ponte scoperto, libero, sul quale l’arte è passata andando oltre gli stereotipi e le convenzioni, oscillando all’interno del cerchio nascosto dell’io e generando una cartografia dell’anima, di linguaggi ed espressioni. 

E’ un andare complesso e indeterminato, vagante e destrutturato che non si esplicita in una serie di accostamenti di colori e forme semplici e semplicistiche e il risultato di tale percorso non è un infantilismo che genera affezione e tenerezza, come il nostro sistema di pensiero ci porta spesso a credere. 

Ogni giorno, nel nostro procedere nelle limitatezze degli ambiti di vita e memoria, non ambiamo altro che ad un contatto, a definirne i confini e a spostare il pensiero verso destinazioni ignote. E proprio nel non noto e nel non finito risiede l’indagine di Barbara Lalle e Leonardo Ciofini che, con passi lunghi e continui, hanno camminato sulle cortecce dei loro attimi e sguardi, immersi nella linfa densa di aeree configurazioni. Ogni opera, dunque, è la rappresentazione di un pensiero in movimento, è il luogo topologico interiore dove gli oggetti assumono i contorni di spazi transizionali e “il soggetto si sente immediatamente come un essere. Un essere sito in un luogo determinato, pertanto in stato di quiete, in un luogo che gli è proprio, che gli appartiene perchĂ© se n’è appropriato costantemente, in un impercettibile sforzo che si fa sensibile nelle situazioni, qualunque esse siano, in cui si sente fluttuare.” (Maria Zambrano, I sogni e il tempo)

Barbara Lalle / Leonardo Ciofini
Sun deck – Ponte scoperto
a cura di Roberta Melasecca
con il patrocinio del Municipio Roma I Centro
con la partecipazione della Fondazione Ing. Gennaro De Matteis ONLUS
con la partecipazione di TMA Terapia Multisistemica Regione Lazio
con la partecipazione di Telefono Blu Autismo
con il contributo artistico di Daniele Casolino Francesca Conte

Dal 2 al 9 aprile 2019
Incinque Open Art Monti
Via della Madonna dei Monti 69 Roma

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