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Reti di ricordi – Progetto per la memoria del Museo Tucci

Il 31 ottobre 2017 le porte di Palazzo Brancaccio in via Merulana 248, storica sede del Museo Nazionale d’Arte Orientale intitolato a Giuseppe Tucci, si sono chiuse al pubblico, ed è iniziato il trasferimento delle collezioni presso il Museo delle Civiltà all’EUR. Questo non può lasciare indifferenti le persone che hanno frequentato ed amato il Museo nella sede che ha avuto per sessant’anni (dal 1957 al 2017), poiché le sue collezioni sono come un organismo vivente che ora ha cambiato le sue coordinate spaziali e, soprattutto, la sua relazione con il territorio circostante. 

Il progetto Reti di ricordi ha l’intento di valorizzare la memoria di ciò che il Museo Tucci è stato nella sua sede di Palazzo Brancaccio, sottolineando la relazione creatasi nel tempo tra le opere e le persone che le hanno studiate, custodite, protette, visitate; la relazione tra le collezioni che Palazzo Brancaccio conteneva e il quartiere Esquilino, da decenni luogo di insediamento di comunitĂ  asiatiche. Ulteriore intento di questo progetto è seguire le sorti delle preziose collezioni del Museo Tucci, che si auspica possano essere al piĂš presto esposte interamente, e cosĂŹ fruite in tutta la loro bellezza e ricchezza. 

Il progetto è stato ospitato al MACRO, in due giornate di lavoro, incontro, confronto, informazione, il 5 giugno 2019, anniversario della nascita di Giuseppe Tucci e il 31 ottobre 2019 a due anni esatti dalla chiusura del museo.

Il 5 giugno  Reti di ricordi Progetto per la memoria del Museo Tucci, a cura di Roberta Melasecca, Silvia Stucky, Michele Marinaccio, con Donatella Mazzeo, Paola D’Amore, Massimo Livadiotti, Vittoria Biasi, Paola Romoli Venturi, Donatella Pinocci ha presentato una giornata di memorie, dialoghi e proposte su ciò che il Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” è stato nella sua sede di Palazzo Brancaccio, nel cuore del Rione Esquilino a Roma, con l’auspicio che le sue collezioni possano essere nuovamente esposte nella loro interezza.

Sono intervenuti vari operatori culturali che nel Museo Tucci hanno lavorato o partecipato a progetti artistici e culturali: Luca Barreca, Vittoria Biasi, Tomaso Binga, Lucilla Catania, Franco Cenci, Amrit Chusuwan, Paola D’Amore, Daniela De Dominicis, Maria Antonietta Diana, Anna Maria Di Stefano, Filippo M. Gambari, Roberto Gramiccia, Massimo Livadiotti, Brunella Marcelli, Michele Marinaccio, Donatella Mazzeo, Nour Melehi, Gabriele Novembri, Terry Olivi, Claudia Pecoraro, Donatella Pinocci, Massimiliano A. Polichetti, Dominique Queloz, Paola Romoli Venturi, Adriano Rossi, Sonia Sabbatini, Claudio Strinati, Silvia Stucky. 

Inoltre sono stati coinvolti anche numerosi artisti: Jacopo Benci, Tomaso Binga, Arianna Bonamore, Gianni Capogrossi Cagli Spera, Franco Cenci, Giulia Del Papa, Isabelle Fordin, Elisabeth Frolet, Barbara Lalle e Marco Marassi, Andrea Lanini, Massimo Livadiotti, Federica Luzzi, Roberta Maola, Michele Marinaccio, Roberta Melasecca, Elly Nagaoka, Anna Onesti, Franco Ottavianelli, Donatella Pinocci, Claudia Quintieri, Paola Romoli Venturi, Guendalina Salini, Silvia Stucky, Naoya Takahara. Ognuno di essi ha “adottato” un oggetto della collezione, e su di esso ha realizzato un’opera che è stata presentata nella sessione pomeridiana.  

A due anni esatti, il 31 ottobre 2019, una seconda giornata di lavoro. Infatti, da un lato si vogliono seguire le sorti delle preziose collezioni del Museo Tucci, solo in parte riesposte al MuCiv, ma per lo più ancora imballate nei depositi; dall’altro è importante continuare a valorizzare la memoria di ciò che il Museo Tucci è stato nella sua sede di Palazzo Brancaccio, ricordando la rete di relazioni creatasi nel tempo (dal 1957 al 2017) tra le opere e le persone che in quella sede le hanno studiate, custodite, protette, visitate, e le relazioni tra le collezioni ospitate a Palazzo Brancaccio e il quartiere Esquilino, da decenni luogo di insediamento di comunità asiatiche.

Interventi di: Donatella Mazzeo, Paola D’Amore, Adriano Rossi, Fabio Scialpi, Giovanni Belardi, Gabriele Novembri, Massimo Livadiotti, Michele Marinaccio, Claudio Strinati, Vittoria Biasi, Roberta Maola, Silvia Stucky; moderano Roberta Melasecca e Silvia Stucky. Nel foyer del macro, sotto il maxischermo Marialuisa Sales ha eseguito Gokula Nilaya Kirtan, una Danza Classica dell’India Bharatanatyam, dal repertorio di Guru Yamini Krishnamurthy. (la stessa danza era stata eseguita per Vidyā – Arti e Culture dell’Asia e Associazione Culturale Orchestés nell’ambito di MNAO IN FESTA: IL MUSEO RESTA, domenica 26 ottobre 2014)

Per il progetto Reti di Ricordi, inoltre, 29 artisti sono stati invitati ad “adottare” un oggetto delle collezioni del museo per dar vita ad una nuova opera: il 5 giugno ogni artista ha presentato al pubblico dell’Auditorium del MACRO due immagini, quella dell’oggetto adottato e quella del progetto/opera. Il 31 ottobre, ore 18.00, gli artisti hanno mostrato le immagini dell’oggetto adottato e – questa volta – dell’opera finita, in un intervento più ampio parlato o performativo.

Reti di ricordi  29 artisti per la memoria del Museo Tucci è il titolo del #Video del giorno che è stato proiettato sul maxischermo del MACRO per tutta la giornata del 31 ottobre 2019. 

Gli artisti: Jacopo Benci, Tomaso Binga, Arianna Bonamore, Gianni Capogrossi Cagli Spera, Franco Cenci, Amrit Chusuwan, Giulia Del Papa, Isabelle Fordin, Elizabeth Frolet, Barbara Lalle e Marco Marassi, Andrea Lanini, Massimo Livadiotti, Federica Luzzi, Roberta Maola, Michele Marinaccio, Roberta Melasecca, Elly Nagaoka, Anna Onesti, Massimo Orsini, Franco Ottavianelli, Donatella Pinocci, Claudia Quintieri, Paola Romoli Venturi, Guendalina Salini, Patricia Glee Smith, Silvia Stucky, Naoya Takahara, Qinggang Xiang.

INFO

Reti di ricordi  Progetto per la memoria del Museo Tucci 
a cura di Roberta Melasecca, Silvia Stucky, Michele Marinaccio
con Donatella Mazzeo, Paola D’Amore, Massimo Livadiotti, Vittoria Biasi, Paola Romoli Venturi, Donatella Pinocci
Organizzazione: Roberta Melasecca – Interno 14 next, Silvia Stucky

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